Tappa catanese per Tracing Bus sotto il gazebo di Safe Point

Tre minuti. E’ la durata di una telefonata offerta da Croce Rossa alle decine di migranti che vivono nel nostro territorio e che cercano disperatamente di contattare i propri cari in attesa, nei Paesi d’origine, di avere notizie dei congiunti emigrati. Una speranza legata a quei centottanta secondi, tanti rispetto a quelle settimane o addirittura mesi di silenzio intercorsi tra migrante e la propria famiglia. Pochi, troppo pochi, ingoiati dalle forti emozioni tradite dalla voce rotta e dalla miriade di pensieri che si affollano disordinatamente nella propria mente. Poche parole scivolano via dettate dalle lacrime che solcano i loro volti, ancora increduli per l’opportunità regalata dal caso. A dispetto di chi ancora crede che tutti “loro” abbiano un telefono di ultima generazione con credito illimitato. In realtà, il «caso», nasce da un solidaristico progetto ideato dalla Croce Rossa olandese, in collaborazione con Vodafone Olanda. Tale progetto prende il nome di Tracing Bus, e proprio in questi giorni solca le strade siciliane grazie alla cooperazione con i Comitati territoriali della regione. Il camper, infatti, è stato messo a disposizione della Croce Rossa italiana, ed oggi ha fatto tappa a Catania, la terza in Sicilia. Lo spirito di Restoring Family Links (RFL) sposa perfettamente quello di Safe Point, nato proprio nella città etnea nel 2016. Non è un caso. L’importanza del punto di approdo della città per i migranti ha fatto maturare al Comitato catanese l’esigenza di un nuovo progetto in seno a Croce Rossa, un riferimento sicuro per chi avesse necessità di orientamento, risposte, sicurezza e beni materiali di prima accoglienza. Safe Point, appunto. Nel territorio etneo, ormai, è nota la postazione del gazebo di Croce Rossa per ben due giorni, martedì e giovedì, ogni settimana, tutto l’anno. Anche la location, via VI Aprile, presso la Stazione Centrale FS, è nevralgica per coinvolgere quante più persone possibili. Oggi, tutto si è svolto secondo l’organizzazione consolidata dei Volontari: ricerca di migranti nelle zone limitrofe la stazione, registrazione dei nuovi arrivati, distribuzione kit alimentari ed igienici, vestiti e scarpe. Ma soprattutto: ascolto. Fiumi in piena di umanità, lasciata scorrere per ribadire la propria esistenza in vita. Come la logistica, eguale importanza ha l’approccio psicologico. Il lavoro collaudato dei Volontari è stato arricchito e ripagato dal camper di Tracing Bus. Ma anche dall’assidua e attenta partecipazione dei catanesi: consapevoli della ormai acquisita e preziosa presenza di Croce Rossa sul posto, hanno favorevolmente accolto il nuovo modulo solidale, esternando apprezzamenti verso l’iniziativa. Memori anche del fatto che queste attività aiutano tutti: RFL è stato preziosissimo per i terremotati del Centro Italia; mentre Safe Point aiuta gli indigenti italiani a raccogliere informazioni e solidarietà rivolta a loro. Accoglienza vuol dire Umanità. Per tutti.

Davide Casella